PER LA PACE

Iniquo sentimento della
guerra che t'abbarbichi
nel cuore dei potenti,
e langui la mitezza,
e l’animo incrudelisci.

E’ terribile vedere
gli uomini varcare
i confini della follia,
esplodere dall’ira,
esplodere nelle coscienze
.

E la colomba della pace
S’insudicia di sangue,
e la gloria č figlia
del demonio, e la sacra
fratellanza in odio
si trasforma .

Insieme , allora, preghiamo Dio
che l’inverno sia mite stagione.
Ai Governanti , chiediamo,
imploriamo
P A C E , non
lutti o ipocriti crisantemi.

Ancora per la pace

Nei torridi deserti dell’Iraq,

nelle pianure gelide della Cecenia

o nelle tormentate montagne dell’Afganistan,

č il maleficio della guerra pių mite ?

Quale strategia hai o governante

pattuito o commerciato coi demoni ?

Ora in TV falsifichi le idee,

storci o esageri i fatti realmente accaduti,

fai credere, travedere o sognare

ordini diversi dal reale;

E i popoli trovasi sotto la

forza d’un incanto e non si

possono difendere o sottrarre

alle bugie. E’ il rospo ad

apparire bello all’usignolo ?

Malii i sensi del tuo simile,

non pių libero di pensare e discernere.

Venefichi l’animo dei tanti, dei potenti.

Ora cessi il sortilegio,

s’allontani il malvagio dal maligno.

Si riscopra l’immagine bellissima

che Dio scolpė di se in ogni uomo,

creandolo.

Si converta il figlio disumano

al dialogo e alla tenerezza dell’amore.

No per sempre alla guerra in ogni dove.