MONTE VULTURE

Dall’alto della tua cima,
dalla croce, vai tutt’intorno
mirando, Vulture, gemello mio;
e d’imprese e di faticose
scalate ravvisi i segni e
la forza incivilita di
più e più popoli.
E sempre combatti le energie
selvagge della Natura.
Quanto t’amo, oracolo mio !
I tuoi riflessi son giuochi
nemei a chi t’osserva ed io
vaneggio, tra lo scroscio dei
nembi, d’essere lasciato
in tua balia, incatenato alle
tue rupi, plasmato dei tuoi doni,
come la giovinetta Pandora.
E se venissi in fama
di equità e senno,
lotterei per la lusinga d’aver
la più bella cosa fra le cose:
la tua ospitalità in aromatica sepoltura.
           

Pubblicata su Cronache Italiane- Sentieri N. 8- 1993