Al FRATELLO PADANO

O tu che brami l’idea d’altri mondi,
che non condividi l’Italica geometria,
che dinanzi allo spettacolo delle camice
verdi, ti proclami seguace di nuove realtà,
che contesti l’autorità di Roma e precursore
ti fai di nuovi ed eretici universi:
-Dimmi, a che ti serve questa Tolemaica
rivoluzione ?
Forse pensi così d’avere più nobile destino,
di vincere la disoccupazione e ingrassare
la borsa ? O, in assoluta solitudine di Stato,
credi, infine, di raggiungere il mito sulla Terra ?
No, fratello mio; amore ed egoismo regnano
come forze opposte, e benché decidersi sia
cosa grave, t’imploro di tornare alla ragione.
Se colui che disse: essere il centro
dell’universo ovunque e la circonferenza
in nessuna parte ebbe ragione, oggi,
in più grande civiltà, come negare
che il tempio e l’altare del cuore non sia
più l’amata e degna Italia dell’Europa nostra ?
E i mille eroi ? E i secoli di storia passata ?
I caduti per l’unità mal sopportano
chi profana il loro sacrificio, e si
rivoltano nelle tombe i prodi martiri.
Che cuore ti batte nel petto ?
Su …. Italiano d’Europa ! Resisti all’insidia,
a chi t’illude con promesse e vanagloria.
Dai forza al tuo cuore che grida
all’unione. Sei sordo ? Non senti strillare
in allarme … Fratelli d’Italia,
l’Italia s’è desta, s’è desta l’Italia,
l’Italia del cuore ?…

Pubblicata su Cronache Italiane- Realtà & Poesia  N. 10- 1997