ALLA
PRINCIPESSA DIANA
Ora finalmente dormi
mia adorabile regina.
T’ammanta il silenzio
della morte e tutto il
mondo tace.
Non più flash, foto,
annunci, TV, radio
o altro affliggono
il tuo cuore e la mente.
Sei volata come un
sogno nella notte;
sei svanita tuo malgrado
nell’irreale.
Ancora ti vedo in Tv,
personaggio d’ogni tempo
gloria e storia si confondono
e i tuoi sudditi, ahimè, piangono.
Scuoti dalla tomba ogni casato,
che in vita tanto peso hanno recato,
non una lacrima, non canto,
t’hanno i regali riservato.
Eppure c’è stato e ci sarà
chi nel mondo ti amerà,
come donna, come mamma,
come eroe che si osanna.
Ed io, con rose, mirto, colombi
e passeri traggo il carro
di conchiglia e con grazie e lusinghe
intercedo mitici trionfi.
Da lontano, come il cacciatore
cipriota, sogno d’essere da te,
nell’infinito Universo, cercato.
Oh… quanto ci manchi !
Che ci rimane adesso ?
Che posso io fare ?
Come Tamiri sfidare le Muse ?
No ! Il canto e la preghiera,
t’assicuro, terranno sempre
desto il tuo immortale ricordo.
Pubblicata su Cronache Italiane- Realtà
& Poesia N. 10- 1997
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