A  LEI

 

        

         Vorrei, in un sito d’un

         mondo lontano, trarti in disparte,

         e poi spingermi oltre

         osando crederti mia unica Dea.

 

         Vorrei, come una dama,

         sederti  accanto in silenzio,

         nutrirmi dei tuoi aliti, di Te,

         astro sorgente in un cielo d'amore.

 

         Contemplare, al cospetto del mare,

           i tuoi occhi, le labbra inumidite e rosee.

         Immaginare stringerti al petto e poi dirti...

         di me ... di noi ... di un sogno ....

 

         Ma il virtuale diventa reale e

         temo tutto e tutti. Così mi

         nascondo, a te, a noi, alle leggi

         del mondo, e sempre più vile mi rendo.

 

         Lungi, affogo il timore e rifugio e' il sogno

         di correre a Te, idolo fra gl'idoli, scoglio

         possibile nell’ etereo spazio d’un'altra

         più amena dimensione.

 

         Allora stringo gli occhi fuggendo la

         realtà e vedo: Te e me,

         in un mondo nuovo, dove tutto si

         può e l'anima sposa di chi vuole.

        

         E prego le Furie, figlie dell’Acheronte,

           di porre nelle tue candite mani

         il  più gran dono oh.. mia Cara:

         la  fiaccola dell’amore e il pugnale

         del dolce sentimento .

 

         Ora sì m'appari maestosamente bella,

         mio astro, mia Dea, mia amica e

          sorella. Allora un grido di gioia riempie

         il mio cuore che euforico strilla : amore !. 

           

 

 IX concorso Internazionale
Città di  Eboli-  (2005).